Si vota? Come si vota?
La pandemia ha cambiato il mondo. “Nulla più sarà come prima” e non è un modo di dire ma un fatto. Una realtà. Intanto il Covid_19 ha fatto slittare le elezioni amministrative e regionali, che dovevano tenersi entro questo mese. Non è stata ancora deciso quando si voterà perché il tutto dipende dal virus. Saranno i suoi “picchi” a decidere la data delle elezioni. Alcuni Presidenti vorrebbero votare subito o al massimo entro luglio per avvantaggiarsi del “consenso emotivo” che vede in vantaggio i Presidenti e Sindaci uscenti. Anche perché sanno che se si arriva tra settembre e ottobre il “consenso emotivo” lascia spazio al “ dissenso e rabbia” nei confronti di chi non ha onorato gli impegni. Il più a rischio risulta essere proprio il Presidente della Campania De Luca. Se le decisioni politiche ordinarie oggi li adottano le “task force” e non più chi è chiamato a governare, figurarsi la data delle elezioni. In attesa che Covid_19 decide, bisogna stabilire il “come si vota”? Certo non è pensabile andare alle urne attraverso la classica campagna elettorale, utilizzando i vecchi strumenti. Il voto di scambio potrebbe trovare nuova linfa nella consegna delle borse di spesa o un bel pacco di mascherine col nome del candidato. De Luca le ha provate in questi giorni . Sarà mai sufficiente? No, anche perché in campo vi sono tantissimi candidati che non ricorrono allo squallido “voto di scambio” ma si giocano la partita cercando di acquisire il consenso con le argomentazioni, con le proposte, con la simpatia, con la pronta disponibilità o con l’apparto organizzato di associazione o di partito. Ma i comizi non si potranno fare. I manifesti non servono. Organizzare Incontri pubblici, nelle pizzerie e nei ristoranti sarà problematico. Il porta a porta sarà impossibile e la sola rete web non è sufficiente . Allora? Un bel voto online! No, l’Italia non è pronta. In molti comuni si scrivono ancora atti pubblici utilizzando la vecchia penna, la informatizzazione è rimasta una chimera. Allora vecchio voto con la scheda e matita ma nuovo modello di campagna elettorale. Una proposta gia circola nei corridoi del Parlamento : aboliamo le preferenze, si vota solo il Presidente o Sindaco e i simboli di ottimo, così si cancella anche il voto di scambio! Quindi liste bloccate. Non è una idea malsana se si pensa ad alcuni accorgimenti. Non sono proponibili vecchi e lunghi listini, che sono stati dichiarati anticostituzionali ma magari liste ridotte per più collegi elettorali come avviene per le politiche, tenendo inalterata la sfida tra candidati che si misurerebbero sui collegi . Il dibattito è aperto e bisogna fare in fretta per non correre il rischio che ai trovi la data e poi si costringe a lasciare gli elettori a casa. Rifletterò anch’io considerato che a me continuano a piacere il voto con la preferenza ma devo comprendere che “nulla più sarà come prima”.
Salvatore Ronghi