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RONGHI/RICCARDI (CNAL/ULSSA): SALARIO MINIMO E’ STRUMENTO PER “STALINISMO SINDACALE”

“L’accordo sul salario minimo, sul quale Pd e M5S avrebbero trovato d’intesa con Cgil, Cisl e Uil, è lo strumento per imporre i contratti collettivi di lavoro firmati dalla Triplice e da Confindustria a tutti i lavoratori e per colpire i sindacati autonomi che sono rappresentativi in molti settori, con lo scopo finale di giungere al sindacato unico, calpestando la democrazia e il pluralismo sindacale ”.E’ quanto affermano il Segretario generale di Cnal, Salvatore Ronghi e il segretario Generale ULSSA Luigi Riccardi, a latere di un’assemblea sindacale. “Scenderemo in campo contro questa deriva stalinista e chiediamo al centrodestra e a quelle forze politiche che credono ancora nella democrazia di contrastare fortemente questo provvedimento e di difendere il principio del pluralismo sindacale e della reale 

rappresentatività del mondo del lavoro” – aggiungono i due sindacalisti -. Ai sindacati autonomi e a quelli non “allineati” chiediamo di uscire dal letargo e far sentire la voce di chi rappresenta tanti liberi lavoratori”. L’allarme lanciato dai sindacalisti Ronghi e Riccardi è serio e pericoloso. Serio perchè vanificherebbero i lavori svolti in quest’ultimo anno dalla Commissione Lavoro della Camera che hanno quasi definito un testo di legge sulla rappresentatività che rispetta i dettami dell’Articolo 39 della Costituzione. Pericoloso perché si intende dar vita e consegnare nelle mani del comunista Landini “il sindacato unico”. Questo Governo PD/M5S oltre a creare danni alla economia, al sociale, alla sicurezza e alle libertà, vuole creare lo stalinismo sindacale. Ora più che mai urge dare la parola agli elettori: elezioni subito!
La Redazione