RONGHI/MUSCARA’: TERRA DEI FUOCHI, MENO CHIACCHIERE E PIU’ FATTI
RONGHI/MUSCARA’: TERRA DEI FUOCHI, MENO CHIACCHIERE E PIU’ FATTI, COMMISSARIO STRAORDINARIO, BONIFICHE IMMEDIATE E NUOVO TERMOVALORIZZATORE NEL SALERNITANO
Napoli, 14 febbraio 2025 – “Una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni affinchè proceda alla nomina di un Commissario straordinario di Governo per realizzare il risanamento ambientale e le bonifiche nella ‘Terra dei Fuochi’ e restituire ai cittadini di quei territori il diritto alla salute e alla vita”.
Ad annunciarla, il Presidente di “Sud Protagonista”, Salvatore Ronghi, la consigliera regionale, Maria Muscarà, ed il Presidente della Federazione Nazionale dei Biologi, Vincenzo D’Anna, nel corso della conferenza stampa tenuta, stamani, nella sede del Consiglio Regionale della Campania.
“Rivolgiamo un appello al Premier Giorgia Meloni affinché, con la nomina di un commissario straordinario di Governo con pieni poteri, si faccia carico della Terra dei Fuochi, cosi come ha fatto per il Parco Verde di Caivano” – ha detto Ronghi, che ha aggiunto: “ieri, al cospetto della Commissione parlamentare ecomafie, c’è stata la sfilata della politica ipocrita e strafottente che la butta sulla chiacchierologia e sullo scaricabarile delle responsabilità, dimenticando che la Terra dei Fuochi è funestata da malati e morti per tumore”.
“E’ evidente che la Regione Campania, presieduta da De Luca, ha miseramente fallito su questa grave emergenza e l’assessore regionale all’ambiente Bonavitacola si è dimostrato politicamente incapace e dovrebbe solo dimettersi”, ha aggiunto Ronghi, ricordando anche che “nel 2016, l’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, Renzi, e De Luca tennero una conferenza stampa, a Taverna del Re, annunciando che, entro tre anni, avrebbero liberato il sito dalla mondezza, cosa che non è avvenuta; inoltre – ha proseguito Ronghi – il ciclo dei rifiuti va completato non attraverso la quarta linea del termovalorizzatore di Acerra, ma con un nuovo termovalorizzatore, che andrebbe realizzato nella provincia di Salerno”.
“La sentenza della Cedu ha riconosciuto che i cittadini dei Comuni ricadenti della Terra dei Fuochi sono stati privati del diritto alla salute e alla vita e stabilisce un termine di due anni entro cui risolvere la problematica” – ha rimarcato Muscarà – nel ricordare di aver presentato in Consiglio regionale da anni una proposta di legge organica per la Terra dei Fuochi “che è stata completamente ignorata dalla maggioranza, nonostante i continui solleciti”
“E ‘ evidente che il principale responsabile del dramma della Terra dei Fuochi è la Regione Campania, per le sue specifiche competenze in materia, per l’inerzia e per i ritardi accumulati nel far fronte e nel fermare i roghi illegali di rifiuti, per le mancate bonifiche dei territori e per la mancanza di un’efficace strategia a tutela della salute dei cittadini – ha aggiunto Muscarà – ; anche i precedenti Governi hanno gravi responsabilità per la loro inerzia e sostanziale incapacità – ha proseguito Muscarà – come emerge anche dalle dichiarazioni rese alla Commissione parlamentare ecomafie, in quanto il problema è stato affrontato solo dal punto di vista investigativo e del controllo del territorio, come fosse una questione di sola illegalità, mentre è stata tralasciata l’altra fondamentale e grave questione dell’impatto dell’inquinamento ambientale sulla salute, legata al moltiplicarsi delle patologie tumorali nei territori interessati”.
“Il grave problema che sussiste nella Terra dei Fuochi è che l’inquinamento non è più macroscopico ma microscopico e ciò fa sì che la presenza degli inquinanti ambientali, come metalli e plastiche, sia nell’acqua, nei terreni, nell’aria, il che significa che l’accumulo di queste sostanze, nel tempo, produce, nel microbiota intestinale, condizioni patologiche come endometriosi, infertilità, tumori. malattie autoimmuni”– ha sottolineato D’Anna – per il quale “questa è una grave emergenza che mina non solo la salute e la vita degli abitanti di quei territori ma l’esistenza stessa delle popolazioni. Basterebbe un mineralogramma – ha proseguito – per verificare la presenza delle sostanze inquinanti ed impostare le necessarie azioni di screening. Ed, invece, l’attuale classe dirigente ha abbandonato l’ambiente, con il suo consequenziale impatto sulla salute, a se stesso”.
“Nel 2005 abbiamo iniziato a parlare di valutazione di impatto ambientale sanitario – ha spiegato il presidente regionale di “Medici per l’Ambiente”, Gaetano Rivezzi – siamo riusciti ad ottenere la legge sui reati ambientali nel febbraio 2014, ma, in questi anni, quando noi parlavamo di correlazione tra salute ed ambiente, ci hanno degradato chiamandoci ciarlatani ed, invece, la sentenza della Cedu ci ha dato sostanzialmente ragione. Occorre una vera strategia per la salute dei cittadini abitanti nei Comuni della ‘Terra dei Fuochi’ , a cominciare dal potenziamento degli screening primari e secondari, oggi fermi al 10/15% circa, che andrebbero almeno quadruplicati, con un bonus per effettuare tutti gli esami di prevenzione”.