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Ronghi (CNAL). Chiudere le aziende e fabbriche che non sono nelle condizioni di applicare i parametri di sicurezza

E’ giusto l’appello “resta a casa” ma perché deve valere per una parte degli Italiani e non anche per i lavoratori dei servizi e metalmeccanici? E’ l’appello della Segreteria Confederale CNAL lanciata al governo tramite il segretario Generale Salvatore Ronghi

“Oramai siamo alla pandemia e tutti dobbiamo fare il massimo sforzo- continua Ronghi – per fermare  la diffusione del “coronavirus” e proprio per questo chiediamo al governo di consentire la chiusura anche di quei settori e fabbriche dove non vengono rispettati i criteri di salvaguardia previsti nei  vari provvedimenti emanati da Governo”.

“Le nostre categorie ULSSA e Italia Victrix che raggruppano lavoratori dei servizi e dell’igiene ambientale, da settimane hanno chiesto alle aziende del settore i necessari indumenti, guanti e mascherine per poter continuare a lavorare ma in molti casi non c’è ancora risposta e allora è meglio chiudere”, ha concluso Ronghi