MAZZETTE E VOTO DI SCAMBIO. DIMMI CON CHI VAI E TI DIRO’ CHI SEI!
Ieri l’arresto dell’ex Sindaco di Marano, Mauro Bertini, e di alcuni funzionari ed imprenditori che sarebbero vicini a famiglie camorristiche locali. Tale episodio segue gli arresti dell’altro giorno effettuati nell’agro nolano dove sono finiti in manette funzionari del Comune di Nola e personaggi legati ad un noto politico regionale della zona. Questi due episodi delle ultime ore stanno a dimostrare quanto sia grave il fenomeno della corruzione, del finanziamento illecito e del voto di scambio, nel napoletano e nella regione.
La questione morale si pone e non può essere sottovalutata o, peggio ancora, nascosta dai soliti “perbenisti” che si nascondono dietro al concetto del “garantismo”. Se la classe dirigente pubblica è sempre più inadeguata, impreparata, incapace e corrotta è perchè il concetto del valore e della meritocrazia è stato, nella maggioranza dei casi, sostituito da quello del servilismo della politica che favorisce il malaffare, come emerge nel settore degli appalti e in quello dell’urbanistica. Lo stesso vale per la classe politica. La gente è stanca di aspettare risposte, fatica a credere nei programmi generali, lotta ogni giorno con la quotidianità. Ecco allora che, in tanti casi, il voto diventa merce di scambio. Mentre tante donne e tanti uomini cercano di acquisire consenso attraverso la militanza, l’impegno, la proposta, arriva lo spregiudicato di turno che trova subito “alleanza” con chi offre “pacchetti di voti”. Questi soggetti, in seguito, per rafforzare la propria rete hanno bisogno di maggiori risorse per poter ricorrere al voto di scambio e, allora, indirizzano l’impegno “politico” solo su quei settori dove girano le mazzette. Se la magistratura cerca di arginare questa malapianta, pur considerando tutti i guasti della giustizia italiana, quasi nulla fanno le forze politiche. Ci avviciniamo alle regionali e alle comunali in Campania e sarebbe il caso che le forze politiche facessero un patto per porre in essere le misure necessarie per evitare inquinamenti del voto. Un patto etico contro le mazzette e il voto di scambio. Un patto etico per un voto pulito e di qualità. Ciò anche per contrastare l’astensionismo e per attrarre i tanti elettori che stanno abbandonando, delusi, il M5S. Proviamo ad intercettarli con donne e uomini di qualità e con un programma serio. Non basta l’esibizione di un certificato penale per dimostrare che un candidato è “pulito”. I cittadini devono valutare con attenzione chi hanno davanti, verificando le sue azioni ma anche le sue compagnie, ovvero le persone da cui un candidato e, in generale, un soggetto politico si fa rappresentare e accompagnare sui territori. Spesso questa è una cartina di tornasole infallibile. Insomma, come recitava il vecchio proverbio: “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei!”.
Salvatore Ronghi