Limitare i rischi ai lavoratori dei supermercati e dell’igiene ambientale
Ieri sera il Presidente Conte, con il consueto appuntamento televisivo “straordinario”, prima ci ha lasciato intendere che voleva chiudere tutta l’Italia per arginare il contagio dal Covid_19 per poi farci capire che resta quasi tutto come prima, senza prendere neppure in considerazione quelle categorie che sono al limite dello stress come chi lavora nei supermercati e nel settore dell’igiene ambientale. Conte ci ha pure detto che è stato consigliato dai soliti sindacati della triplice che sicuramente al “tavolo” erano rappresentati da chi non lavora da decenni e non sa quali rischi e quali stress stanno subendo alcune categorie. Proprio in queste ore abbiamo inviato una nota della Confederazione CNAL e delle categorie ULSSA e Italia Victrix alle Istituzioni per chiedere maggiori attenzioni alle suddette categorie. Noi riteniamo che sia giusto obbligare la chiusura dei supermercati alle ore 18 e chiusura domenicali e festivi per consentire meno stress e maggiori garanzie alle lavoratrici e ai lavoratori dei supermercati, ricordando che anche loro hanno bambini e familiari a casa e che inconsapevolmente possono essere veicolo di contagio. È molto strano che nessuno ci dice quante lavoratrici e lavoratori di questo settore sono stati contagiati. Stesso problema ma con maggiore ”trasparenza” avviene nel settore dell’igiene ambientale. Nella sola Città Metropolitana di Napoli si contano già due morti e, apprendiamo in queste ore, che l’ASIA di Napoli ha posto in quarantena obbligatoria circa quindici dipendenti. Mica credono di metter a posto la propria coscienza o tenersi buono qualche sindacato di comodo offrendo a questi lavoratori una polizza assicurativa sul contagio o far passare per “premio” l’elargizione dello straordinario che è dovuto? Il problema è sicuramente sentito di chi sta sul posto di lavoro non di chi è seduto dietro una scrivania, da chi fa il finto sindacalista o da chi fa la spesa. Per noi, la salute e la sicurezza riguarda tutti i luoghi di lavoro e per tutti i lavoratori e questo non vale “il premio” di 100 euro al mese.
CNAL – Luigi Riccardi e Orlando Cioffi