INDAGINE SU VOTO DI SCAMBIO, POLITICA RILANCI QUESTIONE MORALE
La magistratura ha accesso, da alcuni anni, un faro sulle ipotesi di voto di scambio in alcune elezioni a Napoli e in Campania che, se dimostrate, farebbero emergere un quadro desolante che inquina il consenso, la democrazia e le istituzioni. Al di là delle presunte responsabilità penali, sulle quali dovrà essere fatta chiarezza, i partiti hanno il dovere di fare un salto di qualità e di rilanciare la grande questione morale, da troppo tempo abbandonata, facendosi garanti di una competizione elettorale sana, pulita e meritocratica.
L’assistenzialismo e il voto di scambio sono i peggiori inquinatori delle elezioni a Napoli e in Campania perché strumentalizzano lo stato di bisogno per ottenere preferenze e alimentano la malsana idea secondo la quale la politica serve solo per ottenere favori e interessi personali, dal posto di lavoro alle prestazioni sanitarie, in questo modo condizionando e distorcendo il libero consenso e favorendo i peggiori candidati i quali, una volta eletti, fanno crollare la credibilità delle istituzioni.
Per questo ritengo fondamentale che, a partire da queste elezioni regionali, i partiti rilancino la sfida per la questione morale e dimostrino di voler veramente combattere il “cancro” del voto di scambio facendone una questione politicamente prioritaria. Liste pulite e oltre ogni sospetto, questa è la strada maestra per evitare di perdere consensi e allibrare ancora di più gli elettori.
Salvatore Ronghi