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Il Centrodestra vuole perdere a “tavolino” le elezioni in Campania, rinunciando alla sfida.

Il Presidente della Regione Campania De Luca, rivelatosi un grande comunicatore e divenuto, scenicamente,  più bravo di Crozza, ha sicuramente il vento in poppa. Sarà difficile batterlo in tempi brevi e, comunque, prima che emerga il grande bluff delle tante promesse. E questo è un dato. Il paradosso è rappresentato dal Centrodestra che non si confronta per preparare uno straccio di programma e non decide il nome del candidato che deve sfidare il Presidente De Luca. I dirigenti Campani del Centrodestra si nascondono dietro la solita affermazione: “devono decidere a Roma. Devono decidere i leader”. Insomma la classe dirigente campana del Centrodestra ha delegato la scelta a chi non è del territorio, lavandosi le mani come Ponzio Pilato che, però, fece decidere al popolo. Tre mesi fa si faceva il nome di  Stefano Caldoro ma in tanti avevano il “mal di pancia”. Le preoccupazioni erano sostenute dalle “debolezze” dell’esponente di FI nell’affrontare un agguerrito De Luca. Insomma Caldoro era dato perdente. Figuriamoci oggi! Quindi, meglio perdere a “tavolino” rinunciando alla sfida! L’incontro di ieri a Roma ha prodotto ancora un nulla di fatto e, intanto, settembre si avvicina e il Centrodestra campano è letteralmente sparito. Intanto tanti candidati pronti a scendere in campo col Centrodestra stanno valutando di correre col centrosinistra ma non perché fulminati sulla via di Damasco, ma solo perché hanno più possibilità di essere eletti. Viva la coerenza! Viva la “fede politica”!