Cancellare le Regioni?
Cancellare le Regioni? Ieri partecipando al convegno sulla “Autonomia differenziata” organizzato dall’amico Laboccetta, si è confrontata la Destra con Mario Landolfi e l’ottimo Mimmo Nania e la sinistra con Stefano Fassina, Bersani e Bassolino. L’amico è già Ministro Landolfi è stato di una spanna superiore. Ha particolarmente ricordato alla sinistra che l’autonomia regionale non nasce ora con la legge Calderoli ma con il governo D’Alema che nel 2001 introdusse il famigerato”Titolo V” e particolarmente agli artt 114,115,116 e 117 della Costituzione. Calderoli ha solo regolamentato, ampliandole, le materie previste dell’art. 117 della Costituzione . Allora, la sinistra, fece l’operazione nel tentativo di recuperare i voti leghisti al nord, fregandosene del Sud. Siamo sempre ai soliti interessi elettorali. Se veramente vogliono l’Italia unita e ragionare su un “sistema Paese” più funzionale non è la bocciatura della legge Calderoli la soluzione ma la cancellazione del “Titolo V”, la sintesi di Landolfi. La proposta, secondo noi, potrebbe essere, maggiori poteri ai Comuni e alle Città Metropolitane (mai decollate ), ripristino delle Province con elezioni di primo livello come corpo intermedio, abolire le attuali Regioni divenute “centri di spesa e di clientelismo” sostituendole con tre macro Regione con il solo potere di programmazione e non di gestione. Sono cosciente che, questo, alla “politica politicante”, compreso De Luca, non sta bene e che si preferisce continuare ad allontanare gli elettori dalle urne, per gestire il potere politico con il minimo degli elettori ma noi non molliamo. Intanto grazie a Mario Landolfi per la sua chiarezza e per la proposta!
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