APRIRE PISCINE E PALESTRE SUBITO. IL GOVERNO E LA POLITICA CI HA DIMENTICATO
Palestre, piscine, centri sportive e del benessere chiusi da un anno. “Ristori” pari a zero per l’ottanta per cento del comparto ed elemosine per i restanti. Imprenditori che hanno deciso di consegnare i libri in tribunale. Associazioni impossibilitati a garantire i servizi agli associati. A questo si aggiungono le centinaia di migliaia di operatori fermi e senza alcun reddito. Pensiamo ai lavoratori istruttori, ai personal trainer, gli assistenti bagnanti, gli addetti alla segreteria, il personale delle pulizie, gli stessi piccoli imprenditori del settore, sono stati totalmente abbandonati dai Governi. Come non sottolineare i danni alla salute che ha prodotto la chiusura delle attività sportive. L’attività sportiva, la frequentazione delle palestre aiuta a star bene, facendo risparmiare miliardi al Sistema Sanitario Nazionale. La funzionalità delle strutture aiuta anche la psiche, aiuta i giovani e i meno giovani ad impiegare il proprio tempo in modo salutare. Purtroppo a Palazzo Chigi ma anche nel Parlamento, non hanno compreso l’indispensabilità di riaprire e sostenere questo strategico settore. Riteniamo rilanciare la proposta che la Federazione Sindacale Sport Italia -FSSI-, affiliata CNAL, ha presentato al governo e sono ancora in attesa di risposta: Rivendichiamo l’equo indennizzo per essere stati chiusi oltre un anno. Abbiamo chiesto al Governo e agli Enti Locali la eliminazione delle accise sulle utenze di consumo per l’anno 2020/2022 e un contratto di locazione ad uso sportivo per agevolare i relativi canoni. Abbiamo chiesto di inserire nel Recovery Plan, i necessari investimenti per ripristinare e ammodernare gli impianti e le attrezzature danneggiate dal prolungato fermo, che ricordo è di oltre un anno. Altra proposta strategica è l’istituzione dell’albo professionale e del fondo previdenziale per i personal trainer e assistenti bagnanti. Ci stiamo muovendo anche per il riconoscimento giuridico e poi contrattuale di tutto il Comparto, teso soprattutto ad eliminare le sacche di precarietà al settore e infine l’esenzione fiscale per l’anno 2021 e 2022. Aprire le attività sportive è un dovere per uno Stato che ci tiene al proprio popolo.
La Redazione