Allarme Wef, cambio clima minaccia metà del Pil globale
Oltre la metà del Pil mondiale: è il valore delle attività economiche minacciate, direttamente o indirettamente, dal cambiamento climatico. L’allarme arriva dal Forum economico mondiale, che ha prodotto, in collaborazione con Pwc Uk, un rapporto secondo cui qualcosa come 44.000 miliardi di dollari, oltre la metà della produzione annua di valore aggiunto mondiale, è “moderatamente o altamente dipendente dalla natura e dal suo sfruttamento, e dunque esposta” a fenomeni come il riscaldamento globale o la perdita di biodiversità. Il rapporto arriva dopo un 2019 record per le temperature oceaniche, fra gli allarmi per gli incendi in Usa, Australia, Amazzonia e con il clima che sarà in cima all’agenda del meeting di Davos, presenti l’attivista Greta Thunberg e il presidente Usa Donald Trump. Le costruzioni (con un valore di 4.000 miliardi), l’agricoltura (2.500 miliardi), l’alimentare (1.400 miliardi) sono i tre settori economici più a rischio in virtù della loro alta dipendenza da foreste, oceani, risorse dell’ecosistema, acqua, con un valore combinato che supera le dimensioni dell’economia tedesca. L’impatto del cambiamento climatico, secondo il rapporto, comporta che questi settori industriali potrebbero essere “significativamente sconvolti” e l’impatto sulla natura, sull’ambiente, sul clima “è sia notevole per tutti i settori di attività economica, che urgente come rischio non lineare per la nostra futura sicurezza economica”.
Gabriella Peluso