Ronghi/Funaro: altro che collocazione dei rom nei beni confiscati, prima i napoletani. Alla Meloni, oggi, non è stato raccontato tutto
Ronghi/Funaro: altro che collocazione dei rom nei beni confiscati, prima i napoletani. Alla Meloni, oggi, non è stato raccontato tutto.
“E’ inaccettabile che 300 rom, che vivono in situazione di illegalità, debbano essere trasferiti dal campo di Cupa Perillo nei beni confiscati o in altre collocazioni abitative mentre migliaia di napoletani non hanno un’abitazione o vivono in condizioni molto disagiate e precarie. Inoltre, i campi rom da smantellare non sono presenti solo a Scampia ma anche in altri Comuni della Citta’ Metropolitana, a cominciare da quello di via Carrefiello a Giugliano in Campania, ma probabilmente il Sindaco Manfredi non ritiene prioritari i problemi dei napoletani e sembra aver dimenticato di essere anche Presidente della Città Metropolitana”.
E’ quanto affermano il Presidente di “Sud Protagonista”, Salvatore Ronghi e il responsabile di Napoli Pietro Funaro che aggiungono:
“Chiediamo al Presidente Giorgia Meloni, che il Sindaco ha incontrato oggi proprio su questo tema, di chiedere al Sindaco di Napoli quanti sono i napoletani che non hanno casa e sono in attesa di una casa popolare, e di intervenire con la nomina di un commissario straordinario per lo smantellamento del campo rom di Giugliano e di quelli presenti in altri Comuni dell’area metropolitana, visto che il Presidente della Citta’ Metropolitana non se ne occupa, e per garantire, esercitando il suo ruolo di leader europeo ed internazionale nei confronti del Governo Rumeno, il rientro dei nomadi nel proprio Paese di origine, tenuto conto che nei nostri territori tali popolazioni vivono nell’illegalita’ e contribuiscono al degrado ambientale di terre già fortemente penalizzate, come la cosiddetta “Terra dei Fuochi”.