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Regionali: vince l’astensionismo.

Regionali: vince l’astensionismo.

In Emilia Romagna ha votato solo il 46,4% degli elettori, cioè un calo del 20%. Tutti quei cittadini che sono finiti sott’acqua per precise responsabilità della sinistra a seguito del mancato intervento a difesa del territorio, non hanno confermato la fiducia al csx ma non si sono fidati neppure del cdx locale premiando, parzialmente, solo Giorgia Meloni.
In Umbria l’affluenza è stata del 52,3%, 12 punti in meno. Crollo della Lega che dal 37% delle precedenti elezioni è passato al 7,70%, un tracollo. Qui il cdx paga la grande rissosita’ interna e anche nell’essere venuto meno alle aspettative degli elettori. Non va sottovalutato l’errore di aver imbarcato, in Umbria, chi fa politica con gli insulti e sputando in faccia a chi lo contesta. Non si considera che per rastrellare pochi migliaia di voti, se ne perdono molti di più e in particolare di elettori moderati che resta la maggioranza in Italia.
Il Governo e la Meloni non escono penalizzati sul piano nazionale ma non possono chiudere gli occhi all’evidenza: il cdx sul territorio non fa squadra ed è lontano dai cittadini. l’alleato FI non è più riferimento dei moderati Italiani e vivacchia con risultati che non raggiungono la doppia cifra. La Lega continua la sua azione politica in un area che è abbondantemente nelle mani di Giorgia e quindi perde tempo e voti. Non può inventarsi un Vannacci per ogni elezione. La “tranquillità” della Meloni è data dalla sconfitta del M5S “assorbito” dal PD che diventa il primo partito. Renzi senza simbolo pronto a tornare alla casa madre, Calenda che parla da solo allo specchio.
Il risultato, però e che aumenta l’astensionismo. I moderati e liberali continuano, giustamente, a non fidarsi dei partiti e preferiscono non portarsi alle urne.
Sui territori, alle elezioni locali più che il “civismo” avanzano le liste “fai da te” senza alcuna prospettiva politica , perciò credo che ora più che mai si sta concretizzando la condizione per dar vita a Movimenti Politici del Territorio, particolarmente nel Sud come ha fatto Cateno De Luca in Sicilia, che sappiano però parlare di politiche sociali, moderate, liberali e ritrovando il coraggio delle proprie radici cristiane e quindi cattoliche.
E’ questa la giusta conseguenza all’azione dei partiti tradizionali interessati sempre e solo al governo dai “Palazzi Romani”.
Pensate che sia utopia?

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