STOP ALLA CONCORRENZA SLEALE CINESE. FINE AGLI IMBROGLI SUL RILASCIO DEGLI ATTESTATI PER LA SICUREZZA SUL LAVORO
In Italia sono circa 650 mila infortuni sul lavoro e, mediamente, più di mille morti. Il problema non è legislativo ma di mancati controlli e della concorrenza sleale dei cinesi. La confederazione CNAL ritiene indispensabile fermare la concorrenza sleale cinese adottando in Italia una politica economica e fiscale che penalizzi i prodotti cinesi e valorizzi il Made in Italy e il lavoro italiano. Così come è urgente potenziare e riorganizzare il sistema dei controlli sulla sicurezza sul lavoro rafforzando l’organizzazione, la dotazione organica e i mezzi dell’Ispettorato del Lavoro. Creare controlli sugli enti e sugli organismi paritetici autorizzati al rilascio di certificazioni formative al fine di verificare la loro veridicità e l’effettivo svolgimento dei corsi di formazione. Molti di questi Enti dichiarano falsa formazione ed emettono attestati per poche decine di euro. Un vero e dannato mercato sulla pelle dei lavoratori al quale va posto fine attraverso una normativa più rigida che preveda la certezza dello svolgimento della formazione dei lavoratori appena assunti. Così come è indispensabile creare un apposito albo per formatori sulla sicurezza che siano veramente tali. Oggi si può diventare “formatori sulla sicurezza” attraverso un corso di qualche settimana. È inaudito! La nostra Confederazione continuerà la battaglia per sconfiggere il malaffare sulla pelle dei lavoratori e che si annida all’interno di taluni Enti ed Associazioni. La sicurezza sul lavoro deve essere reale al fine di salvare vite umane e non un business per pochi cialtroni.
Salvatore Ronghi