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CNAL/FSSI: DECRETO  SOSTEGNO BIS: NON DIMENTICARE IL COMPARTO SPORT E BENESSERE. 20 MAGGIO 1970 LA CONQUISTA DELLO STATUTO DEI LAVORATORI E’ ORA DELLO STATUTO DEI LAVORI.

“Abbiamo inviato  una nota al Presidente Draghi al Ministro del lavoro e ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari evidenziamo  che, ingiustamente, il settore dello sport e del fitness è stato escluso dai necessari sostegni. Tenuto conto che, tra poche ore, il Governo si riunirà per approvare il Decreto Sostegni bis, invitiamo a colmare questo gap e a prevedere sostegni economici adeguati per le imprese e i lavoratori di tale settore”. È quando contenuto nella nota a firma del Segretario Generale CNAL, Salvatore Ronghi e del  Presidente CNAL/FSSI, Gerardo Ruberto.

“ Ieri – continua la nota –  abbiamo sottoscritto il primo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Comparto Sport, Salute, Centri sportivi, Fitness, Palestre e Piscine. Si tratta di un’importante novità nel panorama contrattuale italiano  per un settore che impegna circa un milione di persone tra imprenditori e lavoratori e che, da oltre un anno, è completamente fermo a causa della pandemia  e dimenticato dagli ultimi Governi”. “Tale CCNL . continua la nota firma Ronghi e Ruberto –  introduce tre fondamentali novità:   l’attuazione della partecipazione e della cogestione dei lavoratori alle imprese, prevista dall’art. 46 della Costituzione, con i Comitati  Paritetici per  la Vigilanza e la Partecipazione; il potenziamento della contrattazione di secondo livello e, quindi, aziendale a fronte delle norme-quadro previste dalla contrattazione nazionale;  il rafforzamento del welfare aziendale, indispensabile per rilanciare le politiche per la sicurezza dei lavoratori”. “ Infine, nella giornata in cui ricorre il 41° anniversario dello Statuto dei lavoratori i– conclude la nota dei due sindacati CNAL e FSSI – proponiamo una seria discussione per far nascere “lo Statuto dei Lavori”, indispensabile dopo l’abrogazione dell’art. 18 previsto dal cosiddetto “Job Act” e per dare vita ad un nuovo modello del mondo del lavoro e delle stesse relazioni sindacali, anch’esso improcrastinabile per dare slancio alla competitività dell’Italia”.

La Redazione