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IL RECOVERY PLAN SERVIRA’ AD UNIRE LA NAZIONE PER FAR CRESCERE L’ITALIA?

Le Assemblee di Camera e Senato hanno approvato, senza leggerlo, il PNRR ad ampia maggioranza e come atto di fiducia nei confronti del Presidente del Consiglio Mario Draghi. Anche qui ha ragione Giorgia Meloni nel ribadire che si è trattato dell’ennesimo schiaffo alla democrazia. Anche De Luca non si è fatto attendere: “Ho ascoltato la replica del presidente Draghi relativa alle risorse per il Sud. Ho tirato un sospiro di sollievo quando il presidente ha terminato questa parte del suo intervento. Se fosse andato avanti per qualche altro minuto, avremmo appreso che il Sud deve restituire qualche centinaio di miliardi al resto del Paese”. Non ha torto il Presidente della Regione Campania. Intanto nei 248 miliardi del Recovery Plan ci sono anche 20 miliardi del Fondo sviluppo e coesione già destinati al Sud. Dicono che poi ce li daranno, intanto se li sono presi. Ci dicono che faranno la ferrovia di “alta capacità” da Roma a Reggio Calabria ma se tutto va bene potrebbe finire nel 2032. Ci dicono che poi proseguirà fino a Palermo ma il Ponte sulle stretto non lo hanno inserite. Cominciamo a sospettare che al Sud arriveranno risorse parcellizzate che non contribuiranno ad eliminare la grande differenza infrastrutturale con il nord dell’Italia. Auguriamoci che la Ministra Carfagna, donna del Sud, ponga rimedio.

La Redazione