UN PARTITO TRASVERSALE IN CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA
“Un partito trasversale in Consiglio regionale «Siamo nostalgici Dc»
il gruppo WhatsApp fondato dalla Patriarca »Dal fedelissimo del governatore De Luca hanno aderito già 25 dei 50 eletti del popolo alleader Pd: tutti pazzi per la balena bianca…”
E’ l’articolo firmato da Luigi Roano e pubblicato ieri sul Mattino. Racconta come da una chat con la foto di De Gasperi sul profilo del WhatsApp, su iniziativa della Consigliera di Forza Italia Annarita Patriarca, si possa dar vita ad una sorta di “intergruppo del Consiglio regionale della Campania in base alle comuni origini democristiane” . Pare che sia formato da ben 25 consiglieri su 50. Non poteva mancare il diretto riferimento di De Luca in Consiglio, il Consigliere Luca Cascone. Ci sono consiglieri del centrodestra come Michele Schiano e Alfonso Piscitelli di Fd’I,Gianpiero Zinzi della Lega, Gennaro Cinque eletto col CDX e finito nel gruppo misto. Non potevano mancare Mario Casillo e Francesco Picarone del PD, ci sta anche l’ex caldoriano Carmine Mocerino. I renziani Vincenzo Alaia,Francesco Iovino, Tommaso Pellegrino e Vincenzo Santangelo. I mastelliani Maria luigia Iodice e Luigi Abbate e la figlia del sindaco di Acerra, Vittoria Lettieri. Poi ci sono i “figli d’arte”, Giuseppe Sommese, Giovanni Mensorio, Raffaele Pisacane. Infine i Consiglieri Felice Di Maiolo, Diego Venanzoni, Fulvio Frezza e Pasquale Di Fenza. Nulla di male, rivendicano una propria storia e una precisa idea politica. Però siccome stanno tutti in una Assemblea Legislativa regionale, dove c’è una maggioranza e una minoranza, questo “intergruppo” molto trasversale potrebbe far nascere, negli elettori, dei dubbi sull’azione politica che si porta avanti. Insomma potrebbe apparire come una sorta di “lobby” trasversale e consociativa avulsa dai partiti nei quali sono stati eletti. Ovviamente ciò non vale per gli eletti nelle numerose liste civiche o meglio di “opportunità”. La corsa al finto civismo travalica ed emargina i partiti che, invece, dovrebbero avere una propria linea sia sul piano nazionale che territoriale. Purtroppo nei Comuni questo non accade più e neppure nelle Province o Città Metropolitane- in quella di Napoli anche il cdx, senza Fratelli d’Italia, va a braccetto con De Magistris – molto probabilmente anche nelle Regioni ci si potrebbe avviare su questa strada. Forse sbaglio io a pensare che possa esistere ancora una coerenza dell’appartenenza e che i gruppi politici comunali, provinciali e regionali dovrebbero avere un filo conduttore col partito che li ha eletti. Evidentemente i tempi cambiano, come gli uomini e la politica.
Salvatore Ronghi