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Politica

CHI SONO I FANNULLONI DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA?

“Consiglio regionale, 60 leggi ferme nei cassetti delle commissioni. L’inchiesta di “Repubblica”: dalle politiche sociali al lavoro, norme in stand by. Maglia nera alle commissioni Cultura, Istruzione e Agricoltura. Borrelli: “Manca il personale, non c’è l’Ufficio legislativo che ci supporta”.
Questa la sintesi dell’articolo di oggi dell’inchiesta, avviata  ieri,  da “Repubblica”  in relazione alla scarsa produttività dei  Consiglieri Regionali sella Campania. Dalle dichiarazioni riportate oggi dal quotidiano pare di capire che i Presidenti delle Commissioni non hanno ancora compreso   che il loro ruolo non è solo quello di fare politica spicciola ma di approvare le leggi per portale all’approvazione in Consiglio, perché sono dei Legislatori. Dall’altra, scaricare sul personale dipendente le responsabilità della propria inattività politica e legislativa è da vigliacchi oltre a non essere vero. Noi del sindacato CNAL Autonomie Locali, condividiamo  la posizione della RSU della Regione Campania che precisa lo stato dei lavoratori:”Si tenta di”addebitare come causa , “Colpa della Pandemia. Colpa dello smart working che ha svuotato il palazzo del Centro Direzionale”.Non possiamo condividere questa affermazione. Lo smart working non vuol dire “stare a casa sul divano”, ma è soltanto una diversa modalità di prestare la propria attività lavorativa, ossia da remoto. L’attuale normativa vieta di tenere riunioni in presenza degli organi collegiali e se l’organizzazione da remoto non funziona, non è colpa dello smart working o dei dipendenti. Anche l’affermazione attribuita al Presidente “In Consiglio c’è gente anziana, col Covid non viene in ufficio”, non è condivisibile. E’ la normativa che impone, al fine del contenimento del contagio, di lavorare in smart working  (ricordiamoci che stiamo in zona rossa), fatte salve le attività urgenti e indifferibili che richiedono obbligatoriamente la presenza in ufficio. In tal senso ha disposto anche il Direttore Generale Risorse umane. Non risulta a questa RSU alcuna indisponibilità da parte del personale tutto, allo svolgimento dei propri compiti d’istituto, sia in smart working e sia in presenza, quando
quest’ultima e residuale modalità risulti necessaria. I lavoratori cosiddetti “fragili” con patologie, infine, rappresentano una piccola minoranza”. Chiara è incontrovertibile  la posizione sella RSU, se poi mancano professionalità all’interno del Consiglio Regionale , tanto da attingere dal Personale della Giunta , ci chiediamo perché come Consiglio non approfittare della grande disponibilità del Ministro Brunetta e assumere in maniera trasparente le unità e le professionalità che mancano?  Forse perché  il Consiglio Regionale  preferisce  continuare con la politica dei “comandi” e dei “distacchi” anziché assumere per concorso.

Pasquale Barbato

CNAL Autonomie Locali